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Sesso e non solo

bacio

Di Cesare De Silvestri *
Forse non lo sapete, ma i problemi sessuali sono una delle mie specializzazioni. E durante una lunga carriera ne ho visti di tutti i tipi. Oggi, però, vorrei parlare del sesso in generale, cioè di come la sessualità viene intesa dalla maggioranza della gente che crede di non avere problemi sessuali – e invece ne ha parecchi che dipendono dalla cultura più o meno illiberale e sessuofobica della società in cui si trova a vivere. Il sesso è sporco e peccaminoso…
Questa è la prima lezione di maleducazione sessuale che si riceve in famiglia, a scuola, e, per quanto riguarda l’Italia, anche in parrocchia. Il messaggio può essere esplicito, ma in casa è piuttosto implicito nell’atteggiamento dominante di non parlare di sesso, di cambiare discorso se il bambino si azzarda a nominare qualcosa di sessuale, di nascondere la nudità dei membri della famiglia, di punire drasticamente l’esplorazione del proprio corpo da parte dei figli.
…offrilo in dono alla persona che ami.
Verso l’adolescenza il messaggio riservato alle bambine conserva il suo significato colpevolizzante e terroristico. Il sesso resta una cosa schifosa. Verginità e castità sono esaltate come valori positivi. Tuttavia, gli “schifosi” rapporti sessuali possono venire in futuro paradossalmente giustificati come atti d’amore, soprattutto nell’ambito del sacro vincolo del matrimonio. E nella cattolica Italia devono essere esclusivamente finalizzati a fare figli – come le bestie. L’importante è non parlare mai del piacere sessuale – specie se fine a se stesso.
La doppia morale
Per i maschi, invece, il messaggio diviene ancor più oscenamente contraddittorio. Viene infatti suggerito che il sesso rimane peccaminoso, ma va praticato, eccome! Il più possibile e il più spesso possibile! Però va fatto di nascosto. Al massimo si possono vantare le proprie prodezze nel gruppo degli amici – magari raccontando balle. E inevitabilmente nascono problemi relativi all’erezione, le dimensioni del pene, l’ejaculazione precoce, eccetera.
La vita sessuale
Non fa meraviglia che, con questa razza di maleducazione, la vita sessuale dei maschi e delle femmine rimanga spesso immatura e adolescenziale. Essenzialmente repressa e frigida per le femmine; essenzialmente pornografica e masturbatoria per i maschi. Frustrante, povera e squallida per entrambi.
E allora?
E allora, niente. Sappiamo che fine abbiano fatto in tutto il mondo cosiddetto civile, anche quello di cultura riformista guidaico-cristiana, sia il femminismo che la cosiddetta liberazione sessuale di qualche anno fa. Ma in questo paese, soggetto all’intollerante arroganza di una cultura controriformista cattolico-romana, per certi versi quasi islamica, la faccenda è andata anche peggio. Persino le leggi che comunque indebitamente s’ingeriscono nei fatti privati dei cittadini hanno assunto gli abituali caratteri di ottuso conservatorismo e provincialismo che distinguono il modo italiano di affrontare (anzi, non affrontare) le questioni centrali di una società civile.
Auguri
Non sarò certo io, povero untorello, a spiantare una situazione che si è incancrenita nei secoli e si perpetua tuttora. Né m’illudo di aver detto qualcosa di nuovo e rivoluzionario. Spero soltanto che queste poche righe facciano riflettere almeno qualcuno (o qualcuna) e lo aiutino a maturare almeno una piccola ribellione personale contro tutto ciò che inquina, strangola e castra l’aspetto forse più sano, più bello ed esaltante della sua vita.
Naturalmente sto parlando delle relazioni erotiche, affettive e sensuali, fra esseri umani e non del puro e semplice rapporto genitale – come appunto avviene tra le bestie.

* Cesare De Silvestri è psichiatra, psicoterapeuta didatta, scrittore e pubblicista. Questo articolo è tratto da i suoi Titbits che possono essere scaricati gratuitamente dal sito www.retitaly.com


Commenti

Anna – Naturalmente chi non fa sesso sempre e comunque è brutto e cattivo. Senza essere degno di rispetto, anche se ama in mille altri modi che non contano.

Scritto il 18/09/2004 alle ore 15:46:20

Anna – Naturalmente chi non fa sesso sempre e comunque è brutto e cattivo,e anche se ama in mille altri modi non è degno del rispetto della società sessualmente liberata. Libera da cosa poi? Si sono sostituiti a vecchi e imbecilli pregiudizi nuove e pimpanti discriminazioni.
E la libertà di essere e di agire? E di amare seguendo i propri tempi e le scelte del profondo di sé, cioè l’autentica libertà, meglio tralasciarla. Meglio le nuove stereotipie e i vecchi e obsoleti spauracchi.
Chissà se chi ha fatto così tanto sesso ed è libero da pregiudizi, ha mai amato qualcuno, almeno una volta. Misteri della fede.
Non sono cattolica, ma ho un grande rispetto per chi opera certe scelte di vita (anche se non sono le mie),perche non nascono da terrorismo, ma dalla ricerca di un senso profondo delle cose. Vorrei precisare che per un cattolico il fine dell’unione di un uomo e una donna non è la procreazione. C’è molto di più. Bisognerebbe essere meno superficiali nel dare giudizi. Quella prospettata non è libertà, ma è l’imposizione di un comportamento alternativo.Non c’è nulla di male nell’altenativo, ma nell’imposizione sì.La negazione di un malcostume può diventare un nuovo tiranno, in nome della scienza liberata contro l’oscurantismo della fede.
Complimenti.

Scritto il 18/09/2004 alle ore 16:05:30

Segreteria – Credo che lei abbia ragione: non esite un solo modo di amare. Non era quello che voleva comunicare l’articolo. Non vi è nessuna critica rivolta a chi non fa sesso, mi creda.
Grazie per il suo contributo.

Scritto il 24/09/2004 alle ore 16:14:55

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